Sotto il profilo sociale e civico, le nuove forme di circolazione impongono però un’attenta opera di sensibilizzazione e di responsabilizzazione dei cittadini, perché questi veicoli veloci e silenziosi sono equiparati alle biciclette e circolanti negli stessi ambiti stradali di auto, moto e scooter a motore, ma accrescono il rischio e l’incidentalità.
Le statistiche, infatti, ci dicono che gli utenti vulnerabili (ciclisti e pedoni) rappresentano in Europa il 29% delle vittime di incidente stradale ed in Italia il 25%. Il report "Cycling safety" del 2018, pubblicato dall'International Transport Forum, evidenzia come il nostro Paese sia, a livello europeo, quello con il più alto tasso di mortalità per chilometro pedalato.
Così, nell’approccio a questi nuovi mezzi, diventa importante non solo una adeguata educazione stradale, ma soprattutto la consapevolezza che guidare un mezzo a due ruote elettrico vuol dire sempre e comunque circolare nel traffico.