Le bici elettriche hanno una storia sorprendentemente antica, che va indietro di oltre 100 anni, quando, già alla fine del diciannovesimo secolo, cominciarono ad apparire i primi prototipi di bici con motori elettrici.
Il primo brevetto apparve nel 1895 e fu registrato dall’americano Odgen Bolton Jr., che aveva realizzato una bicicletta con un motore elettrico montato sulla ruota posteriore.
Il problema principale all’epoca erano però le batterie, con dimensioni e peso enormi rispetto a quelle usate adesso. Problema a cui le innovazioni tecnologiche hanno dato risposta, consentendo di realizzarne tipologie sempre più leggere e capienti con una sempre maggiore autonomia.
Nel 1992, abbiamo un’e-bike molto vicina a quelle attuali, realizzata dalla società Vector Services che commercializzò la “The Zike”: questa bicicletta includeva una batteria al nickel-cadmio, integrata nel telaio, e un motore magnetico.
Successivamente, a metà degli anni ‘90, furono sviluppati il sensore di coppia e il controllo della potenza e, a partire dal 2001, il termine “e-bike” cominciò ad essere utilizzato comunemente, insieme con “pedelec” e “bicicletta a potenza assistita”.